Evento: mostra e conferenze in Chiavenna (So) Settembre/Ottobre 2019

Nella ridente città di Chiavenna (So), coronata dalle maestose cime delle Alpi Lepontine e Retiche, è stata presentata una interessante mostra tematica relativa alla storia dei suoi alpini impegnati sul fronte dei ghiacciai dell'Adamello e dell'Ortler durante la prima guerra mondiale.

Gli ideatori di questo evento, l'Associazione Antachuc con Stefano Galli e Andrea Marighetti, supportati dall'Amministrazione Comunale e dalla Comunità Montana della Valchiavenna, hanno pensato bene di rimarcare i contorni della storia ormai sfumata dal tempo e divenuta leggenda riportando ai giorni nostri i ricordi persi. Con l'occasione della presentazione del libro sui caduti della prima guerra mondiale di Villa di Chiavenna "L'Onda del Mera Mormori con il Piave" scritto da Germano Caccamo, è stata progettata ed attuata una mostra che parla degli alpini del 5°Reggimento. In relazione all'evento sono state programmate delle conferenze a tema dove sono stati coinvolti relatori di notevole spessore quali Marco Balbi, Nemo ed Eliana Canetta,  Bruno Marcuzzo e Valerio Faccenda.

I contenuti fotografici ed i materiali dell'esposizione, raccolti e presentati secondo un percorso ben delineato, mostrano le attività militari, i corsi skiatori, le uniformi, gli equipaggiamenti e gli armamenti leggeri che in quel tempo erano in dotazione ai reparti alpini sulle alte quote dei ghiacciai dell'Adamello e dell'Ortler. Il percorso fotografico, allestito dalla Società per la Guerra Bianca di Milano, fa da contorno alla mostra vera e propria. Le fotografie ad alta risoluzione fanno parte del lascito del Tenente Aldo Bonacossa, ufficiale del Genio Militare ed abile alpinista, istruttore di ski ed eccellente fotografo. Grazie a lui possiamo osservare la vita di guerra di allora sul ghiacciaio, la quotidianità del fronte, i sacrifici e la fatica scolpiti sui volti gegli uomini che con le loro espressioni catturano l'attenzione e fanno riflettere.

Il percorso espositivo inizia con la baracca del Capitano in alta quota, dove i cimeli esposti coinvolgono per la loro semplicità: oggetti di vita di un uomo oltre che di un ufficiale. La sua uniforme è riposta sulla sedia, e dalla piccola finestra della baracca illuminata da una lampada ad olio si vedono le cime innevate...un alpino, appena arruolato nel Battaglione "Edolo", mostra orgoglioso la sua uniforme grigioverde di inizio guerra e lo zaino con tutto il suo contenuto. Gli assaltatori alpini skiatori, le "Tigri" armate con una mitragliatrice Fiat 1915 (Villar Perosa) nella loro mimetica bianca ed i loro equipaggiamenti per muoversi nella neve. Da sola nella vetrina, come fosse una prima donna, si presenta la mitragliatrice Fiat 1914 con i suoi accessori, bella ed ammirata dal folto pubblico

Non mancano gli avversari degli alpini: esposti in due vetrine ci sono infatti i Landesschutzen ed i Kaiserjager con tutto il loro equipaggiamento. La mitragliatrice Schwarzlose 1907/12 fa bella mostra di sè già caricata con il suo nastro da 250 colpi con a fianco il Sottufficiale che, guardando nel telemetro, calcola la distanza di tiro. Nell'esposizione un posto è riservato alle insidie della guerra, ovvero i reticolati, i paletti attorcigliati ed appuntiti definiti "Code di Porco" e le tremende tagliole antiuomo che, davanti alle trincee, erano predisposte a monito per chi volesse oltrepassare le linee avversarie. Due eroi della Valchiavenna sono ricordati attraverso alcuni oggetti a loro appartenuti. Il Capitano Medico Ugo Cerletti, inquadrato ad inizio guerra nella Centuria Valtellina settore Ortler, ebbe l'intuito di adottare le prime mimetiche bianche da neve. Viene inoltre ricordato per le sue spolette a scoppio differito, prototipi unici al mondo che possono essere anch'essi ammirati in tutta la loro particolarità. Sono pesenti anche le sue decorazioni: una medaglia di bronzo al Valore Militare ed alcuni documenti accompagnati dalle sue fotografie. L'altro eroico personaggio ricordato è il Tenente di Fanteria Mario Del Grosso, unica Medaglia d'Oro al Valore Militare della Valchiavenna e della Valtellina. I video della guerra dell'epoca ed una musica rilassante coinvolgono il visitatore nel percorso espositivo, mentre le didascalie, oltre che i dettagli tecnici, descrivono la storia ed i sentimenti umani. Alla fine rimane il pensiero di aver visto qualcosa di particolare, inedito, nella memoria del visitatore rimarranno impressi i colori della vita alpina sui ghiacciai, attraverso le fotografie i sacrifici ed i patimenti di uomini rubati alle loro famiglie.

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